Organizzare un drink menù si rivela sempre più interessante. Questo perché offre un servizio che risulta molto apprezzato, specialmente quando predisposto per essere abbinato alle preparazioni gastronomiche.
Il beverage, infatti, sta conoscendo una crescente importanza, nel mondo della ristorazione. Lo confermano diversi trend in costante ascesa come aperitivo, apericena e tutto ciò che ruota attorno a bevande di tendenza quali il vino e la birra, soprattutto quella artigianale.
Una soluzione in grado di influenzare persino le decisioni del cliente (e di semplificarvi non poco la vita con la lista delle pietanze gastronomiche), definire in maniera più precisa i costi e generare profitto. In questo articolo vi mostriamo come realizzare al meglio un drink menù e perché è importante averne uno.
Come realizzare un drink menù
Quando si crea la lista delle bevande, nulla va lasciato al caso. Un discorso che vale non solo per locali più specializzati quali ristoranti, enoteche, birrerie artigianali, ma anche per tutte le altre attività come ad esempio bar e snack bar.
Il motivo? Semplice: si tratta di un vero e proprio biglietto da visita. Non a caso la prima cosa che si fa quando ci si siede al tavolo è ordinare proprio “da bere”.
L’ideale è partire dalle proprie competenze e da quelle del proprio personale. Ad esempio, se siete appassionati di acque minerali, potrete mettere l’accento su questo tipo di proposta. Stessa cosa per quanto riguarda birre, vini, cocktail.
Da considerare sempre il territorio: l’Italia è un Paese tra i più ricchi al mondo (se non il primo della lista) per quanto riguarda la varietà dei prodotti locali, tutti diversi e spesso artigianali.
Non esitate, ad esempio, a proporre un liquore locale, nonché naturalmente vini e birre autoctoni, da utilizzare persino all’interno della preparazione dei cocktail e da abbinare con stuzzichini che partono da una materia prima che le persone del luogo conoscono. Sì, perché un altro elemento da tenere in considerazione è la clientela di riferimento: le sue aspettative e le sue abitudini. Questo non significa non poter osare, anzi, ma trovare una sorta di linguaggio comune che passa proprio attraverso la declinazione delle bevande.
Infine, l’ultimo elemento da considerare quando si realizza un drink menù, ma non per questo meno importante, è l’estetica.
Qualcosa che coinvolge sia la presentazione delle bevande all’interno della carta, sia le foto sui social dove sono particolarmente validi Instagram e Facebook: per la promozione della proposta beverage e dello stesso locale.
I vantaggi di avere un drink menù
Tutti gli elementi cui abbiamo accennato dovranno trovare necessariamente conferma quando il drink verrà servito al cliente, dando forma alle sue aspettative.
Un discorso che riguarda anche il prezzo, che sarà importante risulti né troppo basso né troppo alto. In entrambi i casi la persona tende a sentirsi presa in giro e non si riesce a instaurare un legame empatico o di fiducia.
Ed è proprio questo uno dei benefici che permette di conseguire un drink menù costruito ad arte: una comunicazione intensa e densa di condivisione con la clientela, che si troverà invogliata a tornare.
Gli altri vantaggi sono a tutto tondo e incidono direttamente sul successo del locale. Che si sarà così nelle migliori condizioni per ampliare il proprio business, offrendo una proposta originale, fresca e persino modaiola.
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