L’ergonomia in cucina: perché è importante

Il lavoro in cucina è faticoso, su questo non ci sono dubbi. Incide in maniera importante a livello sia fisico che mentale, comportando una stanchezza particolare. Per i professionisti l’ergonomia in cucina è dunque indispensabile per essere messi nelle condizioni di lavorare al meglio, in modo non solo di realizzare preparazioni a regola d’arte, all’altezza delle aspettative, ma anche di poterlo fare con continuità.

L’ergonomia in cucina rappresenta una soluzione in grado di portare molteplici benefici, dal momento che assicura un intervento efficace per la preservazione dell’apparato scheletrico-muscolare. Vediamo meglio di cosa si tratta!

Una premessa

Le problematiche alla schiena sono piuttosto frequenti tra gli addetti della ristorazione. Non stupisce, pertanto, che siano proprio i cuochi una delle categorie più colpite dagli incidenti sul luogo di lavoro, insieme a camerieri, inservienti, baristi, addetti della rosticceria e pizzaioli.

Dati confermati dall’INAIL, i quali raccontano di circa 33.000 infortuni nell’ambito della ristorazione. Le cause più frequenti? Accanto agli scivolamenti troviamo movimenti bruschi, impiego di utensili e attrezzature: questi tendono a provocare danni spesso anche importanti a diverse parti dell’organismo, specialmente alla colonna vertebrale a cui si aggiungono mani e caviglie.

La comparsa delle malattie all’apparato muscolo-scheletrico è frequente negli addetti alla ristorazione: mal di schiena, lombalgia, sciatica e dolori vari sono comuni, colpo della strega incluso. Situazioni che portano inevitabilmente a infortuni e malattie, che influiscono sulla salute della persona ma che sono un problema anche per quanto riguarda l’organizzazione del locale.

Prevenire è possibile, anche a fronte di ritmi intensi e situazioni particolarmente stressanti. L’ergonomia in cucina rappresenta una risposta semplice e da non sottovalutare.

Come funziona l’ergonomia in una cucina professionale

Il termine ergonomia deriva dal greco ergon (lavoro) e nomos (regola, legge). Indica la creazione di un equilibrio tra la persona e le condizioni che essa riscontra sul lavoro.

L’ergonomia ha quindi come scopo quello di assicurare condizioni migliori per chi lavora, agendo in primo luogo sulle attrezzature e l’ottimizzazione della postazione. L’ergonomia della cucina è una sua applicazione e comporta la progettazione di uno spazio che risulti confortevole per chi lo vive e allo stesso tempo efficiente, in cui gli sforzi vengono ridotti al minimo. I benefici sono molteplici, vediamo quali.

I vantaggi

I motivi per cui l’adozione delle pratiche dell’ergonomia in cucina è importante sono diversi. Nel dettaglio:

• Meno rischi legati agli infortuni per la persona.
• Il lavoro viene svolto in maniera ottimale, con maggiore comfort.
• Risparmio di tempo nella quotidianità e maggiore efficienza.
• Risparmio di tempo nel lungo periodo: le probabilità che la persona rimanga a casa causa infortuni vari vengono diminuite drasticamente.
• Impostazione del lavoro nell’ottica della tutela del diritto alla salute.
• Meno problemi organizzativi per l’attività.

L’ergonomia in cucina concretamente

L’azione dell’ergonomia in cucina è da considerarsi a tutto tondo. Soluzioni da studiare a livello della progettazione e della gestione degli spazi. Si va dall’adozione di attrezzature professionali performanti come ad esempio la lavastoviglie a capote, in grado di evitare un affaticamento eccessivo per la schiena, fino all’impiego di cappe non troppo rumorose. 

Fondamentale agire sulla temperatura in cucina, soprattutto durante la calda stagione in cui il condizionatore non basta. Anche da questo punto di vista gli elettrodomestici di ultima generazione si rivelano tra le applicazioni dell’ergonomia in cucina maggiormente efficaci. Indispensabile, pertanto, l’installazione di un impianto di ventilazione e aspirazione passiva, capace di limitare, e non poco, le condizioni di stress a cui per natura si trovano sottoposti i professionisti della cucina.